Superbonus, il Mef: “Nessuna proroga”. Per ora no a ipotesi di una Sal straordinaria
Nelle ultime ore il governo sta continuando a limare la Manovra prima della sua presentazione in Aula. Tra gli emendamenti che l’esecutivo sta depositando entro la scadenza di oggi, oltre a quello sui costi del Ponte sullo Stretto, sembrava potesse esserci spazio per uno sui lavori legati al Superbonus 110%. Ma così non sarà
Non è prevista alcuna proroga della misura. “Il Ministero dell’Economia e delle Finanze esclude (e smentisce) qualsiasi ipotesi di proroga del Superbonus circolata in queste ore e pubblicata da alcuni organi di stampa”, si legge in una nota del Mef. Il ministro dell’Economia Giorgetti ha ribadito: “Niente proroga del Superbonus”. Più possibilista il vicepremier e segretario di FI Antonio Tajani: “Secondo me è una cosa che va fatta, continueremo a parlarne, c’è anche il Milleproroghe”
A chiarire la natura dell’emendamento era stato il relatore della Manovra Guido Liris di Fratelli d’Italia (in foto). Sul Superbonus si studiava una modifica “non in termini di proroga, ma di Sal (Stato di avanzamento lavori) straordinaria” al 31 dicembre 2023. Ma cosa significa?
In sostanza, l’emendamento che non sarebbe stato oneroso “fissa la possibilità di arrivare ai primi 10 giorni di gennaio 2024 con tutta la documentazione per salvaguardare l’agevolazione sui lavori fatti entro fine anno“, ha spiegato Liris. Si tratta di un provvedimento “utile per il completamento dei lavori“, ha aggiunto
Come scrive Il Messaggero, sul tavolo del governo ci sarebbe stata una Sal (Stato di avanzamento lavori) “straordinaria” che i condomini potranno presentare il 31 dicembre per coprire con il bonus del 110% tutte le lavorazioni effettuate nel 2023, comprese quelle degli ultimi due mesi dell’anno (che sono maggiormente a rischio)
Le attuali regole del Superbonus prevedono che le fatture possano essere presentate allo sconto tramite due Sal intermedie – che devono coprire ciascuna, come minimo, il 30% dei lavori – e una Sal a saldo finale. Ma se un condominio non raggiunge queste percentuali, rischia di perdere la possibilità di scontare le fatture con il 110% pur avendo effettuato alcuni lavori nel 2023